ISO in fotografia, tutto quello che devi sapere

Che cosa sono gli ISO in fotografia?

ISO è l’acronimo di International Organization of Standard, un organismo internazionale che fissa e coordina appunto gli standard per moltissimi prodotti, procedure e applicazioni. In fotografia lo standard ISO consiste in una serie di numeri in progressione aritmetica che definiscono la sensibilità delle pellicole e dei sensori che, a differenza delle prime, può essere variata a piacere, anche ad ogni scatto.

Sensibilità ISO ai tempi dell’analogico

In passato, ai tempi della fotografia analogica l’ISO rappresentava un elemento molto importante con cui ogni fotografo doveva scontrarsi. Nelle vecchie analogiche infatti i rullini avevano un certo valore ISO e se poi, cambiando la situazione di scatto, te ne serviva un altro, dovevi cambiarla.

La cosa era decisamente poco pratica, e anche parecchio costosa.

Con le moderne macchine fotografiche digitali, anche entry level e addirittura anche qualche smartfone di ultima generazione, basta invece schiacciare un pulsante o girare una rotella per cambiare istantaneamente la velocità ISO del sensore, con un grande guadagno sia in termini di praticità che in termini economici.

E non solo.

Mentre le pellicole fotografiche arrivavano a una sensibilità ISO comunque abbastanza limitata, con costo crescente mano a mano che essa aumentava, adesso si arriva a sensibilità altissime.

Ma non è sempre facile decidere il valore corretto. Spesso in alcune situazioni la fretta o la poca praticità possono portare ad errori che portano ad avere foto piene di “rumore”.

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    Con il digitale

    La possibilità di variare la sensibilità tra uno scatto e l’altro è uno dei tantissimi vantaggi del digitale. I sensori hanno una sensibilità nativa, di solito fissata a 100 o a 200 ISO e la loro sensibilità può non solo essere innalzata tra uno scatto e l’altro ma può arrivare a livelli irraggiungibili in confronto al range “analogico”; ogni nuovo modello di fotocamera digitale ha un sensore migliore del precedente sotto diversi aspetti, a cominciare proprio dalla sensibilità massima che può essere impostata e dalla possibilità di ottenere immagini, agli alti ISO, con un “rumore” di fondo – vedremo tra poco cos’è – sempre meno percettibile. Questo grazie ai nuovi sensori da un lato e ai nuovi processori d’immagine dall’altro.

    Il rumore è più accettabile se si scatta in bianco e nero, perché i disturbi che si presentano nelle foto a colori come zone con differenti colorazioni, in bianco e nero hanno la stessa resa della grana della pellicola, comunque piacevole e molto fotografica e, in certe situazioni, anche ricercata artisticamente .

    Ecco i motivi dei problemi con le ISO in fotografia

    La fretta e la smania di scattare a raffica rappresentano uno dei problemi della fotografia digitale! Spesso non ci si ferma a pensare bene su ciò che si scatta.

    E così molte persone, quando iniziano la loro avventura nel mondo della fotografia, hanno qualche difficoltà a gestire il concetto di sensibilità ISO della loro fotocamera.

    Non tanto per quanto riguarda il concetto degli ISO per séquanto piuttosto per ciò che riguarda il loro utilizzo all’interno degli altri elementi tecnici che condizionano uno scatto.

    Eviteremo discorsi complicati su come è costruito un sensore, su come lavora il processore della fotocamera, su cos’è una scala logaritmica, e via dicendo. Per queste cose ti rimando a un ottimo (e complicatissimo) articolo su wikipedia.

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    ISO e rumore

    Purtroppo aumentare l’ISO e quindi la sensibilità alla luce del sensore, amplifica il segnale ricevuto dal sensore, quindi anche il rumore che in esso è presente normalmente. Perciò foto con valori di ISO alti possono presentare alti livelli di rumore. Il rumore si manifesta nelle foto principalmente come una perdita di nitidezza e la comparsa di macchioline colorate, visibili soprattutto in corrispondenza delle aree scure.

    Leggi anche le 10 regole base della fotografia di paesaggio

    ISO, fotografia e triangolo dell’esposizione

    Come abbiamo detto, gli ISO indicano la sensibilità alla luce del sensore della macchina fotografica, e sono un elemento chiave dell’aspetto finale che prendono le fotografie.

    Infatti, insieme all’apertura del diaframma e al tempo di esposizione, essi costituiscono il cosiddetto “triangolo dell’esposizione”: in base a quanto è illuminato il soggetto che intendiamo fotografare, scegliendo contemporaneamente un determinato valore ISO, un’apertura del diaframma e un tempo di posa si otterrà un’immagine correttamente esposta. In breve determina quindi la quantità di luce che viene catturata dal sensore.

    • La quantità di luce che raggiunge il sensore, la quale dipende dall’apertura del diaframma e dal tempo
    • La velocità di reazione del sensore alla luce stessa, che dipende appunto dagli ISO del sensore stesso.
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    Nota comunque che è sempre meglio comunque ottenere un’immagine leggermente “rumorosa” ma non mossa che un’immagine senza rumore ma mossa. 

    Capire i valori ISO

    In generale:

    • più è basso il valore ISO -> meno è sensibile il sensore -> più luce è necessaria -> maggiore devono essere l’apertura del diaframma e/o il tempo di scatto
    • più è alto il valore ISO -> più è sensibile il sensore – > meno luce è necessaria -> minori devono essere l’apertura del diaframma e/o il tempo di scatto

    Ricordati che la scala ISO di una macchina fotografica si muove a potenze di 2. Quindi, tipicamente, parte da 100 (sensibilità minima) per poi muoversi a 200, 400, 800, 1600, e così via, fino alla sensibilità massima del sensore. Quindi, se raddoppio gli ISO, posso dimezzare l’apertura del diaframma, o anche dimezzare il tempo di scatto muovendomi sul triangolo dell’esposizione. E viceversa.

    Leggi anche i 5 errori del fotografo in viaggio

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    Scegliere gli ISO giusti in fotografia

    Anche se, con le moderne tecniche di post-produzione, il rumore digitale può essere in parte corretto, un buon fotografo ha una regola d’oro: cercare di mettersi sempre nelle condizioni di scattare al più basso valore di ISO possibile.

    Se infatti nel piccolo schermo della tua fotocamera i grani di rumore digitale non si notano più di tanto, appena ingrandisci la foto il rumore digitale emerge in tutta la sua bruttezza.

    Va quindi dosato attentamente l’uso di ISO alti, perchè è facile farsi tentare dall’alzare questo valore per ovviare ad ogni problema ma non sempre il gioco vale la candela.

    Il primo obiettivo quindi deve essere cercare sempre, o creare quando è necessario, le condizioni di luce ottimali per scattare a valori ISO bassi!

    Possibilmente a 100, che è il valore considerato ottimale.

    Questo significa, per esempio:

    • lavorare bene col flash
    • scegliere le ore giuste del giorno
    • avere obiettivi luminosi
    • utilizzare il treppiede (noi ti consigliamo questo)
    • avvicinarti ai soggetti

    Insomma, analizzare la situazione e pensare la tua fotografia prima ancora di scattare.

    Gli ISO insomma, come qualunque altro aspetto tecnico della macchina fotografica, non devono mai trasformarsi in un limite, ma vanno visti come una risorsa!

    Esperienze con le iso in fotografia? Capita mai di fare errori? Faccelo sapere nei commenti!

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